venerdì 26 marzo 2010

INFORMATIVA SU DISCARICA E IMPIANTO CO.LA.RI.: QUADRO GIURIDICO

All’incontro informativo sulla discarica dell’Inviolata tenutosi mercoledì 10/03/2010 presso il centro anziani di Santa Lucia sono intervenuti:
• l’Avvocato Sebastiano Cubeddu , Presidente della lista civica “Il Faro;
• Il Prof. Umberto Calamita;
• Stefano Roggi, Presente il Circolo Lega Ambiente di Guidonia;
• Mauro Snoriguzzi, Circolo Legambiente di Guidonia
• Manuele Zito, Consigliere comunale di Guidonia dell’IDV;
• Claudio Bucci, Presidente commissione sanità della Regione Lazio;

Riportiamo un rendiconto in due distinti post: quello di oggi sintetizza il quadro giuridico presentato dall’avvocato Stefano Cubeddu (una situazione ricostruita per date importanti); un successivo comunicato sarà dedicato agli aspetti tecnici dell’impiano CO.LA.RI espressi da Mauro Snoriguzzi e Stefano Roggi. Alla luce di questi fatti chiari e precisi, che confermano sia l’inattualità tecnologica dell’impianto CO.LA.RI sia l’incompatibilità di questo progetto col nostro ambiente, facciamo veramente fatica a comprendere la logica che ci sta dietro.

QUADRO GIURIDICO:

1990: Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, a firma dello stesso Ministro, esprime parere negativo alla localizzazione della discarica nella zona dell’Inviolata perché area oggetto di interesse archeologico.

1991: Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali scrive una lettera indirizzata al sindaco di Guidonia e al pretore di Tivoli esprimendo netta contrarietà alla discarica nella zona dell’Inviolata per i motivi di cui sopra.

1994: Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale recupera a Livigno (SO) il Gruppo marmoreo, unico esemplare esistente a livello mondiale, raffigurante “Giove, Giunone e Minerva”, denominato “Triade Capitolina”, II-III secolo a.C., provento di scavo clandestino perpetrato nell’area archeologica “Inviolata” del Comune di Guidonia Montecelio (RM) nell'agosto 1992.

1996: La legge regionale 22/96 istituisce il Parco archeologico naturale dell’Inviolata di Guidonia, contenente anche l’area della discarica, con il divieto assoluto di aprire nuovi invasi. Tale Legge afferma l’incompatibilità della discarica e ne dispone la rapida chiusura con bonifica del territorio interessato. In particolare l’articolo 7 pone il divieto di movimentazione della terra e di edificazione.

1998: la Soprintendenza Archeologica del Lazio scriveva “….nel contempo si teme che vada ad inficiare la legge istitutiva del Parco archeologico naturalistico dell’Inviolata.” e nel 1999 che “ allungare i tempi di utilizzo dell’impianto di discarica comporta un indubbio danno ulteriore al Parco archeologico ed all’ambiente circostante”.

2003: La Delibera Regionale 1 agosto 2003 n. 767 ha inserito il comune di Guidonia nell’elenco di quelli “nei quali i valori egli inquinanti sono superiori ai limiti previsti e per i quali devono essere predisposti piani di azione” per il controllo del PM10 e del benzene.

2005: Con la legge finanziaria del 2005 viene sostituita l’originaria cartografia del Parco, tagliandone fuori, con una maldestra operazione, la discarica e lo spazio necessario per l’impianto. Incurante di tutto ciò il Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale nel Territorio della Regione Lazio, ha approvato il progetto presentato dal Consorzio Laziale Rifiuti – CO.LA.RI. riguardante la realizzazione di un impianto integrato per il trattamento di rifiuti urbani non pericolosi da localizzarsi proprio in località Inviolata nel Comune di Guidonia.

2005: A settembre 2005 la centralina per il controllo dell’inquinamento atmosferico sita in Guidonia e controllata dall’ARPA Lazio è stata adeguata alla misurazione del PM10. I risultati dell’ultimo quadrimestre del 2005, del 2006, 2007, 2008 sono pubblici: il limite dei superamenti annuali è stato sempre superato.

In conclusione, Sebastiano Cubeddu ha spiegato che il dissenso al progetto CO.LA.RI è motivato da diverse ragioni come dedotto e documentato nel ricorso al TAR Lazio, attualmente pendente: si pone in evidente contrasto con la realizzazione del parco archeologico, in contrasto con il piano dei rifiuti regionale, in contrasto con il Testo Unico sull’ambiente e in contrasto con l’art. 32 della Costituzione, che tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo ed interesse della collettività.

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