sabato 27 marzo 2010

COMUNICATO INFORMATIVO SU DISCARICA E IMPIANTO CO.LA.RI.: ASPETTI TECNICI ED ECONOMICI

Oggi vi riportiamo la seconda parte del rendiconto dell’incontro informativo sulla discarica dell’Inviolata tenutosi mercoledì 10/03/2010 presso il centro anziani di Santa. Come anticipato, il comunicato di oggi sintetizza gli aspetti tecnici dell’impiano CO.LA.RI espressi da Mauro Snoriguzzi e Stefano Roggi.

Per completezza di informazione, riportiamo anche che Claudio Bucci, Presidente commissione sanità della Regione Lazio, in un breve intervento ha auspicato che “Il nuovo Piano dell’Aria per la Regione Lazio” potrebbe essere concretamente usato per bloccare il progetto CO.LA.RI

ASPETTI TECNICI ED ECONOMICI

Elenchiamo di seguito i punti salienti spiegati dal Circolo Legambiente di Guidonia:
• L’impianto di tipo meccanico-biologico è “a bocca discarica in esercizio” (così si legge a pag. 90 dello Studio di Impatto Ambientale depositato) il che implica, checché se ne dica, il mantenimento della discarica per altri 28 anni.
• Sostanzialmente un tale impianto separa una parte verde sporca, costituita da materiale organico non usabile, e materiali per le ecoballe, ovvero combustibile CDR.
• Il progetto prevede un impianto su una superficie di 30 ettari, che possa trattare 190.000 tonnellate annue di rifiuti (a pag. 46 della Relazione tecnica si indicano 600 T giornaliere), con la produzione di almeno 46.000 tonnellate annue di Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR), oltre ad una quota approssimativa di 4.000 tonnellate annue di materiali ferrosi recuperabili ed un “residuo”, quindi, di ben 140.000 tonnellate, tra Frazione Organica stabilizzata (FOS), attualmente ancora destinata alla discarica e residuo vero e proprio. Quindi il 60% circa dei rifiuti trattati finisce in discarica.
• L’impianto recupera quindi solo un po’ di energia a costo molto elevato, il 5% di metalli e impiega solo 30 persone per la tenuta in esercizio.
• Attualmente, pare che siano previsti addirittura 2 impianti distinti e separati, per un totale di rifiuti trattati di 690 T al giorno.
• Secondo quanto consentito a oggi, l’altezza massima raggiungibile dagli invasi è di metri 147 slm, mentre il volume massimo è di 3.820.000 mc (attualmente siamo alla quasi saturazione).
• Il V° invaso è la colmatura dei primi quattro invasi.
• Sono 300.000 abitanti (47 Comuni) che inviano l’immondizia nella discarica.

Chiariamo che il CDR è un combustibile ottenuto dalla componente secca (carta, plastica, fibre tessile, ecc.) dei rifiuti urbani, dopo apposito trattamento di separazione e purificazione da altri materiali, quali vetro metalli e inerti. Il CDR ha mediamente la seguente composizione: 44% carta, 23% plastiche, 12% residui tessili, 4.5% scarti legnosi, 14% organico putrescibile e 2.5% inerti.

Aspetti economici che un impianto di tali dimensioni avrebbe sulle ''nostre tasche'':
• 38 milioni di euro per la realizzazione,
• 16 milioni di euro/anno per la gestione,
• Per un totale di circa 600 euro in 28 anni.

Per comprendere meglio perché tale impianto è antieconomico, basti pensare che per organizzare la raccolta differenziata in tutta la provincia di Roma basterebbero 14 milioni di euro/anno, e basterebbero 3 anni per arrivare a regime.

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